INFANZIA

10426319_919993484707376_9120231683483417863_n[1]

Il bambino che vive situazioni di disagio può trovare nella relazione pedagogico clinica le modalità appropriate per far emergere il proprio mondo interiore, per affrontare le difficoltà di tipo   emotivo, relazionale, comportamentale, per colmare le carenze a livello organizzativo-motorio.
Attraverso le esperienze corporee, l’arte, la musica, il gioco, le favole, egli sviluppa nuove competenze e trasforma le emozioni di paura, rabbia o rassegnazione in rinnovata fiducia in sé e nelle proprie possibilità.
Talvolta risulta funzionale rivolgere l’intervento pedagogico di aiuto all’adulto per migliorarne le capacità genitoriali, modificare le interazioni genitore-figlio disattivate, supportare quei genitori impegnati ad affrontare una particolare condizione del figlio.
La richiesta di aiuto generalmente perviene in occasione delle importanti tappe dello sviluppo o delle grandi transizioni nella vita familiare (nuovi genitori, cambio abitazione, o dopo un divorzio…)
In situazione di difficoltà negli apprendimenti è possibile intervenire per recuperare le capacità di lettura, scrittura e del linguaggio.

Aree di intervento:

area dell’apprendimento (lettura, scrittura, calcolo, linguaggio, comprensione, memoria)
area dello studio (metodo di studio, motivazione, costanza nell’impegno)
area organizzativo-motoria (coordinazione oculo-manuale, motricità fine, coordinazione
generale)
area comunicativo-relazionale (insicurezza, stato ansioso, rifiuto scolastico)
area comportamentale (iperattività, apatia, disattenzione)
area emotivo-affettiva (autostima, fiducia in sé, autocontrollo, enuresi notturna)